Casa Natale di Mussolini

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Ubicazione: Predappio – via Varano Costa

Edificio di modesta fattura, realizzata con ciottoli di fiume e pietra spumone con un unico elemento decorativo riconoscibile nel cornicione del tetto con mattoni disposti a ente di sega.

Qui nacque, il 29 luglio del 1883, in una stanza del primo piano Benito Mussolini; al piano terra il padre Alessandro svolgeva il mestiere di fabbro.

Il 15 aprile del 1923 in occasione della sua prima visita in Romagna nelle vesti di Capo del Governo, la casa fu donata da un comitato di predappiesi a Benito Mussolini, diventando così il primo fulcro culturale e sentimentale della trasformazione di Dovìa in Predappio Nuova.

Il piccolo umile edificio fu trasformato in casa-museo, dove al piano terra fu adattato a fucina di fabbro del padre Alessandro e il piano primo con le stanze da letto dei genitori e dei bambini Benito e Arnaldo.

Uno spazio inventato che evocava con coerenza l’umiltà delle condizioni di vita del nucleo familiare.

Tuttavia, l’operazione narrativa e scenografica fu talmente efficace e credibile che divenne persuasiva nell’immaginario collettivo, tanto che in breve tempo quella ricostruzione fu considerata veritiera.

All’interno della casa si può trovare anche l’originale bandiera della Sezione del Partito Socialista di Dovìa, all’interno del quale Mussolini iniziò la sua carriera politica. Risale al 1913 e gli unici due colori presenti su di essa sono il rosso e il nero, mentre vi si può leggere in alto “Sezione di Dovìa” e sotto “Fate largo che passa il lavoro”, frase dettata da Mussolini perché rispecchiasse i valori e gli ideali dettati dal partito. Nel 1922 una squadra di fascisti si portò via la bandiera ma, al ritorno, mentre loro fecero gazzara in una osteria ubriacandosi, gettando in strada tavoli e panche di legno per poi darli alle fiamme, un socialista salì di nascosto sul camion dei fascisti e si riprese la bandiera che fu tenuta nascosta per tutto il periodo fascista e venne esposta a Liberazione avvenuta.

Attualmente l’edificio, ristrutturato e riaperto al pubblico, viene utilizzato come sede espositiva per mostre di interesse storico-culturale e artistico.

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