Ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità

Arnaldo Fuzzi
Costruzione: 1934-1937
Ubicazione: Predappio – angolo Via Zoli/Via Matteotti

 

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Scomparso dalla scena edilizia predappiese Florestano Di Fausto ed evitati i progetti proposti da Cesare Bazzani, la realizzazione della Casa del Fascio e dell’Ospitalità fu affidata all’Ing. Arnaldo Fuzzi, amico personale del duce e di provata fede fascista, che non potè sottrarsi alle suggestioni delle architetture forlivesi di Cesare Valle.

Fuzzi fu anche particolarmente attento alle nuove tendenze linguistiche che caratterizzavano l’architettura italiana contemporanea e che trovavano nelle opere di Marcello Piacentini la più autorevole espressione.

L’edificio è composto da due grandi corpi di fabbrica, posizionati ad “L” e raccordati da un nucleo centrale che ospita il sistema d’ingresso e di distribuzione.

La  Casa del Fascismo e dell’Ospitalità, concepita sostanzialmente come macchina propagandistica, invitava, coi bagliori dei giochi e delle feste, a nuove adesioni al partito: tutto il piano terreno, sopraelevato per equilibrare le diverse quote altimetriche del sito, era destinato all’accoglimento immediato dei vari gruppi di pellegrinaggio e a centro ricreativo per gli iscritti predappiesi, in una successione di spazi di incontro e di gioco, pavimentati da svariati tipi di marmi pregiati (cipollino verde, bardiglio di Carrara, marmo rosa di Cagli, marmo rosa calacatta di Vagli); un ufficio turistico di propaganda, con sale di lettura e scrittura, pavimentato con linoleum a vivaci colori, proponeva ai visitatori pubblicazioni su fascismo, guide, ritratti e cartoline illustrate, oggetti vari. Allo stesso piano, al di là della potente torre littoria, si poteva accedere ad un elegante ristorante con servizio di bar.

Il primo piano era destinato agli uffici delle segreterie dei vari comitati e a grandi sale per riunioni e congressi; il piano seminterrato ospitava invece un albergo diurno ad uso dei numerosi e frequenti visitatori.

Alcune ditte italiane donarono i materiali di finitura: i graniti della ditta Perelli di Novara, i marmi della Società Generale Marmi Italia, le ceramiche dalla Società Ceramica Ligure, le pavimentazioni in licustra striata dalla Società del Linoleum.

L’edificio fu inaugurato il 21 aprile del 1937, giorno natale di Roma, con un grande ballo notturno alla presenza di Rachele Mussolini, di Achille Starace e di Galeazzo Ciano.

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